Chi è Migliozzi pittore, al di là delle sue indubbie competenze tecniche, pur cospicue e preziose? E’, come si è osservato, un fine poeta, rievocatore di una antichità ancestrale che gli scorre nelle vene come un nutrimento continuo e essenziale tale da escludere qualunque forma di citazionismo, imitazione, rifacimento testuale della classicità, pur essendo totalmente permeato di spirito antico. Specie le pitture su pietra lavica dimostrano esaurientemente tale tesi. Queste pitture, infatti, sono veramente schegge del passato depositate nella nostra meditazione interiore e fissate in forme leggere e icastiche dalla mano ferma e determinata dell’artista. La pietra lavica conserva sempre in sè un aspetto duro e terribile ma quel supporto è perfetto per l’ ispirazione di Migliozzi. Egli racconta. E’ un grande narratore che ritorna indietro verso le origini di un tempo e un sapere che giovò all’ essere umano facendogli credere alle favole e alle figure mitologiche con quella stupefazione e quella spontaneità che sono fonte di massimo piacere per chi abbia sensibilità e coscienza . Ed eccoli allora i personaggi inventati da Migliozzi sulla base di una appassionata cognizione dell’ Antico ma di fatto ricreati radicalmente in una prospettiva di lieto fervore dell’ immaginazione.