Un grato saluto

L’essere Sindaco di Calvi, ingenera nell’animo a riflettervi, due sentimenti opposti, di pari intensità e vivezza: uno di orgoglio nel sapere che si è a capo di una comunità ricca di un’antica e gloriosa storia ed uno di tristezza e di rammarico per la grande difficoltà che s’incontra nel volerla riportare se non al suo celebrato e vetusto splendore almeno ad un livello di vita sociale, culturale e civile non indegno del suo nobile passato. 

Riempie lo spirito di commozione leggere nelle celebri Passeggiate Campane di Amedeo Maiuri che Cales “era la città romana d’avanguardia alle porte della Campania”, “città d’arti e di guerre, officina di belle monete e di strumenti agricoli, prospera e pingue di commerci e di biade”, mentre la sua ceramica “segna l’avvento della prima grande officina dell’artigianato campano”. 

Ed “accanto alla ceramica d’arte, nasce e si sviluppa più viva, più copiosa, più duratura, l’industria figulina degli ex-voto

Teste votive di divinità, materiale prezioso per la storia della religione e del costume italico. 

Orbene alla luce e nel ricordo di così illustri origini di Calvi, la nostra Amministrazione civica pone, con forte determinazione, ogni impegno per far riscoprire, apprezzare e valorizzare le persistenti reiquie e le sopravvissute testimonianze di tanta grandezza. 

E quindi sente il dovere di promuovere e di incoraggiare il lavoro di quanti suoi figli, anche oggi, la illustrano con la loro opera artistica e le loro iniziative culturali.
Come, nel nostro caso, Nicola Migliozzi, esimia figura di pittore, scultore e docente di discipline artistiche. 

Il quale ha già acquisito vasta notorietà, autorevoli riconoscimenti di merito e lusinghieri giudizi critici da parte di numerosi intenditori esperti e rigorosi. 

Io tale non sono, ma anche da profano, se è vero che bello è ciò che visto piace, devo confessare che innanzi alle sue opere ho avvertito anch’io il fascino che promana dalle combinazioni cromatiche felici e cattivanti, dalla sicurezza con cui l’autore dà forma armoniosa e suggestiva al suo slancio ispirativo, dal magistero sapiente con cui plasma e ridefinisce in luce di bellezza il volto usurato delle cose, il tratto e la fisionomia delle persone. 

Ora egli espone al Museo Campano di Capua una cospicua rassegna delle sue composizioni. 

Ed è anche questo, per me, un motivo di compiacimento ricordando che Capua è stata la capitale di quella dodecapoli estrusca della Campania di cui anche Calvi faceva parte, e che il Museo stesso custodisce più di un reperto della civiltà calena.
All’amico pittore Migliozzi rivolgo il mio grato saluto e l’augurio di sempre nuovi e più brillanti successi.


Dott. Giacomo Zacchia
Sindaco di Calvi Risorta